Santo Stefano Martire

26 DICEMBRE

SANTO STEFANO MARTIRE

Primo martire cristiano, e proprio per questo viene celebrato subito dopo la nascita di Gesù. Fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste, e morì lapidato. In lui si realizza in modo esemplare la figura del martire come imitatore di Cristo; egli contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il suo spirito, perdona ai suoi uccisori. Saulo testimone della sua lapidazione ne raccoglierà l'eredità spirituale diventando Apostolo delle genti. (Messale Romano)

PREGHIERE a SANTO STEFANO

Onnipotente e sempiterno Iddio, che col sangue del beato Stefano Levita accogliesti le primizie dei Martiri, concedi, te ne preghiamo, che sia nostro intercessore Colui che supplicò anche per i suoi persecutori il Signor nostro Gesù Cristo, il quale con Te vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia.

S.S. Pio X, con decreto del 3 gennaio 1914, ha concesso 300 giorni di Indulgenza a chi recita la suddetta antifona con la sua preghiera una volta al giorno; e l'Indulgenza plenaria il 26 Dicembre e il 3 Agosto.

 

Donaci, o Padre, di esprimere con la vita

il mistero che celebriamo nel giorno di natalizio

di santo Stefano primo martire

e insegnaci ad amare anche i nostri nemici

sull’esempio di lui che morendo

pregò per i suoi persecutori.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

O inclito Santo Stefano Protomartire, nostro celeste patrono, noi rivolgiamo a Te la nostra umile fervorosa preghiera.

Tu che dedicasti tutta la vita al servizio, pronto e generoso, dei poveri, dei malati, degli afflitti, rendici sensibili alle tante voci di soccorso che si levano dai nostri fratelli sofferenti.

Tu, intrepido assertore del Vangelo, rafforza la nostra fede e non permettere mai che alcuno ne affievolisca la vivida fiamma.

Se, lungo la strada, dovesse assalirci la stanchezza, risveglia in noi l’ardore della carità e l’odorosa fragranza della speranza.

O dolce nostro Protettore, Tu che, con la luce delle opere e del martirio, fosti il primo splendido testimone di Cristo, infondi nelle nostre anime un po’ del Tuo spirito di sacrifico e di ablativo amore, a riprova che «Non è tanto gioioso il ricevere quanto il dare».

Infine, Ti preghiamo, o nostro grande Patrono, di benedire tutti noi e soprattutto il nostro lavoro apostolico e le nostre provvide iniziative, volti al bene dei poveri e dei sofferenti, affinché, insieme con Te, possiamo, un giorno, contemplare nei cieli aperti la gloria di Cristo Gesù, Figlio di Dio. Così sia.

 

 

 

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