Sant’Efisio martire

 La Storia

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Efisio è stato un santo romano, nonché martire della Chiesa cattolica. Nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia minore, intorno alla metà del III secolo da madre pagana e padre cristiano. Fu arruolato tra le truppe di Diocleziano per combattere i cristiani, ma durante il viaggio verso l’Italia si convertì al Cristianesimo.

Secondo una leggenda devozionale, durante una notte gli sarebbe apparsa una croce che splendeva fra le nuvole: mentre contemplava questo strano fenomeno, avrebbe udito una voce misteriosa dal cielo che gli rimproverava il fatto di essere persecutore dei cristiani e, per questo, gli veniva preannunziato il suo martirio.

Inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell'Impero romano, fu accusato di infedeltà ed egli stesso rivelò a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana. Venne imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303.

Efisio viene venerato in particolare a Cagliari, nella chiesa Stampacina a lui intitolata, e a Pula, nella chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, il santo subì il martirio per decapitazione.

I festeggiamenti in onore di sant'Efisio si tengono principalmente due volte all'anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa Cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica, ed il 1° maggio, la festa per eccellenza, quando la statua del santo viene portata in processione per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste. In altre due occasioni un simulacro del santo viene portato in processione per le vie cittadine: durante la Settimana Santa, la sera del giovedì, nella tradizionale visita a sette chiese storiche; e il Lunedì dell'Angelo, giorno di Pasquetta, quando la statua viene portata sino alla Cattedrale per sciogliere un altro voto, quello risalente al 1793, quando la città venne bombardata dalle navi da guerra della Francia rivoluzionaria.

Tutti gli eventi legati al culto di sant'Efisio a Cagliari vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla promozione della devozione al santo.

Sagra di sant'Efisio

La Sagra di sant'Efisio martire è la festa più importante della città di Cagliari; si svolge il 1º maggio e vede coinvolta tutta la Sardegna.Da Cagliari la statua del santo si dirige verso Pula passando attraverso Sarroch e Villa San Pietro. Da Pula viene poi condotta a Nora dove si trova l'antica chiesa che prende nome del Santo poichè vi si trovano le sue reliquie. Dopo due giorni di preghiere la Statua riparte alla volta di Cagliari accompagnata in processione dai fedeli

I preparativi

I preparativi per la processione sono gestiti dall'Arciconfaternita del Gonfalone. I preparativi iniziano il 30 Aprile con la vestizione del Santo e l'aggiunta di gioiellini in oro offerti come ex-voto. Dopo il presidente dell'arciconfraternita e il sacrista maggiore depongono la statua all'interno del cocchio. La mattina del 1 maggio "Su Corradori" addobba i buoi che dovranno trasportare il cocchio fino a Nora. Poi il Terzo Guardiano si reca, accompagnato da "Sa Guardianìa", si reca in comune dove lo attende l'Alter Nos. Insieme poi si recano alla chiesetta di Stampace dove verrà celebrata la messa.

La processione

Processione

La processione che si svolge il primo Maggio è aperta dalle traccas, carri addobbati a festa trainati da buoi. Seguono poi i gruppi folkloristici, con il costume tradizionale sardo, provenienti da tutta l'isola che solitamente recitano il rosario o cantano i goccius. Dopo seguono i cavalieri; aprono i cavalieri del campidano seguiti poi dai miliziani. Dopo di essi sfilano i membri della Guardianìa e in prima fila il Terzo Guardiano che regge il Gonfalone della confraternita. Segue poi l'Alter Nos, il rappresentante del Sindaco. Dopo i cavalieri sfilano i membri dell'Arciconfraternita preceduti da un confratello che regge un crocifisso del 1700. L'arrivo del cocchio è preceduto dal suono delle launeddas. Quando il cocchio arriva in via Roma viene salutato dalle sirene delle navi attraccate nel porto di Cagliari, e cammina su un tappeto di petali di rose.

Il viaggio verso Nora e il rientro a Stampace

Uscito da Cagliari il cocchio arriva a Giorgino in cui viene spogliato dei gioielli e gli vengono sostituite le vesti con altre più semplici. La statua viene poi trasferita nel cocchio di campagna.

Si prosegue poi fino a La Maddalena in cui il santo incontra i fedeli provenienti da Capoterra. Il cocchio arriva poi a Villa d'Orri dove viene officiata la benedizione eucaristica. Il corteo prosegua il viaggio fino a Sarroch. Qui il Sabato viene trasferito nella chiesa di Santa Vittoria dove viene celebrata la messa e avviene il pernottamento. Il corteo arriva poi a Villa San Pietro e successivamente a Pula. Viene celebrata una messa nella chiesa di San Giovanni Battista, poi il cocchio arriva verso le 21 a Nora. Per tutto il 3 avviene la commemorazione del santo e alle ore 18,00 il santo viene portato in processione tra le rovine di Nora.

Il 4 Maggio il Santo riparte verso Cagliari, dove arriverà verso le 21.

 

Le chiese

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La chiesa attuale venne costruita nel 1780 in stile Barocco ed è il punto di partenza della processione. Prima di essa esistevano nello stesso luogo una chiesa del '200 e una del '500. Presenta una sola navata con tre cappelle per lato. In una delle cappelle è conservata la statua del Santo che viene portata in processione fino a Nora

 

La cripta

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Secondo la tradizione la cripta sotto la chiesa di Stampace sarebbe la prigione nella quale fu imprigionato il santo prima del suo trasferimento a Nora per essere ucciso. La cripta si trova nove metri sotto il manto stradale e vi ci accede dalla chiesa soprastante. All'interno si trova un colonna di marmo, chiamata "la colonna del martirio di Efisio", su cui è ancora presente l'anello in metallo in cui veniva agganciata la catena che lo imprigionava.

 

Chiesa di Sant'Efisio a Nora

La chiesa sorge nella spiaggia presso le rovine di Nora. È costruito in stile romanico e presenta 3 navate. Venne consacrata nel 1102. Nel 1656 fu restaurata grazia alla donazione di Alfonso Gualbus Marchese di Palmas, come ringraziamento per essere sfuggito all'epidemia di peste dopo aver evocato il santo.

 

Curiosità

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Nella Chiesa di Stampace sono conservate ben tre statue che raffigurano Sant'Efisio.La prima risale al 1500 ed è detta "Sant'Efis sballiаu"(Sant'Efisio sbagliato), perchè presenta la croce impressa nella mano sinistra anzichè nella destra. La seconda, del 1657, è quella trasportata nella sfilata del 1° maggio: rappresenta il Santo vestito da soldato romano ma con barba e baffi, secondo la moda spagnola del periodo. La terza, realizzata dal Lonis nel 1800, è usata per le altre processioni. La devozione dei cagliaritani per Sant'Efisio è talmente profonda che la processione non fu interrotta neppure in tempo di guerra. Il 1° maggio 1943, dopo che Cagliari era stata bombardata a più riprese, la statua del Santo uscì lo stesso: fu portata su una camionetta militare, seguita da pochi ma ferventi fedeli.

 

Le reliquie

Nel 2011 le reliquie di Sant'Efisio sono tornate in Sardegna dopo 900 anni. Parte dei preziosi resti del Santo guerriero, protettore di Cagliari e della Sardegna, sono stati donati dall'Arcidiocesi di Pisa, che li custodiva dal 1119, al 151° Reggimento fanteria della Brigata Sassari, di stanza nella caserma Monfenera di viale Poetto.
Il prezioso reliquiario in argento è stato realizzato per mano dell'orafo cagliaritano Francesco Busonera.
La statua in argento, alta 52 centimetri, con all'interno i resti del martire guerriero, ha sfilato per la prima volta l'anno scorso durante la 358ª festa di Sant'Efisio, davanti al cocchio, per tutto il tragitto dalla chiesa di Stampace a quella di Giorgino.

 

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La Festa di Sant’Efisio dalle origini ad oggi

Sant'Efisio e la città di Cagliari

Nel corso del Seicento la Sardegna viene colpita ripetutamente da epidemie di peste. Quella del 1652 ha effetti disastrosi e minaccia la città di Cagliari che si affida alla protezione di Sant'Efisio impegnandosi a celebrare annualmente in suo onore una festa più solenne. Tuttavia il terribile morbo colpisce la città e nel 1656 il Consiglio Generale di Cagliari affida la salvezza della città e dell'isola a Sant'Efisio, deliberando un'ulteriore offerta di cento scudi alla Chiesa nel quartiere di Stampace.

Da quel momento i cittadini e la Municipalità cagliaritana attribuiscono la fine del contagio all'intercessione del Santo.

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 Il 4 marzo 1656 i Consiglieri della città di Cagliari, essendosi riuniti per predisporre misure sanitarie idonee ad arginare il diffondersi della peste, chiedono l'intercessione di Sant'Efisio e promettono di consegnare 100 scudi alla sua chiesa, somma da prelevarsi dalle casse municipali.

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Il 27 marzo 1548 i Consiglieri di Cagliari, per amore e devozione verso il beato Efisio e la sua chiesa esistente nella villa di Stampace, costituiscono un censo di 43 soldi per 8 messe da celebrarsi ogni anno in detta chiesa, per volontà del viceré di Sardegna e dei Consiglieri cagliaritani.

  Preghiera di Sant’Efisio

Ti chiedo anche, o Signore, di difendere questa città del popolo cagliaritano dalle incursioni dei nemici e fa che si allontanino dal culto degli idoli e respingano gli inganni dei diavoli e riconoscano come vero, unico Dio, Gesù Cristo, Nostro Signore. E quanti fra loro soffriranno per qualche malattia, se verranno nel luogo dove sarà posto il mio corpo, per recuperare la salute o se altrimenti si troveranno stretti dai flutti del mare o saranno oppressi da popoli barbari o saranno rovinati da carestie o da pesti, dopo aver pregato me, servo tuo, siano salvi per Te, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Luce dalla Luce, e siano liberati dalle loro sofferenze.   Sant'Efisio

(Preghiera attribuita a sant'Efisio, riportata nella Passio Sancti Ephisi del presbitero Marco)

Documento storico 1929

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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