Preghiera al Verbo Incarnato

Al nostro mondo, segnato da sfide epocali, rivela, o Verbo Incarnato, la gloria e la felicità futura. Sostieni il coraggio, tieni desto l’impegno dei giovani d’ogni razza e nazione: essi hanno bisogno di luce, alla soglia del terzo Millennio, per accogliere l’esigente Vangelo che libera e salva. Cristiani d’ogni Continente, impegnati nel faticoso, ma necessario cammino dell’unità e della pace, e voi, uomini di buona volontà che mi ascoltate, accorriamo tutti pellegrini al presepe di Betlemme. Nella grotta, in cui Gesù parla d’innocenza e di pace, entriamo per ascoltare una così fondamentale lezione. Accorri, o umanità dispersa e timorosa, ad implorare la pace, dono e compito per ogni uomo di nobile e generoso sentire. Basta con l’odio e i soprusi! Non più indifferenza e silenzio per chi chiede comprensione e solidarietà, per il lamento di chi continua a morire di fame, tra sprechi e abbondanza di beni. Come dimenticare chi soffre, chi è solo o abbandonato, triste e sfiduciato, chi non ha casa nè lavoro, chi è vittima di angherie e sopraffazioni, e delle molteplici forme del totalitarismo contemporaneo. Come permettere che gli interessi economici riducano la persona a strumento di guadagno, che creature non ancor nate siano soppresse, che bambini innocenti siano umiliati e sfruttati, che anziani e malati restino emarginati e abbandonati? Solo tu, Verbo Incarnato, nato da Maria, puoi renderci fratelli, figli nel Figlio, figli a somiglianza del Figlio. Ci è stata rivelata la gloria futura per mezzo di Te, Figlio di Maria, Figlio dell’Uomo, nel quale possiamo gridare: «Abbà, Padre!».

Papa Giovanni Paolo II

 

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