Messaggio dell’Arcivescovo Arrigo Miglio per la Quaresima e Pasqua 2014

Carissimi Fratelli e Sorelle,

con il Mercoledì delle Ceneri inizia il cammino quaresimale verso la Pasqua, itinerario sempre suggestivo, specialmente se ci lasciamo illuminare dalle pagine bibliche dell’Esodo, il passaggio del popolo di Israele dalla schiavitù alla libertà, divenuto il percorso esemplare per ogni comunità e per ogni persona che voglia vivere un autentico cammino di liberazione. I Vangeli ci presentano l’esperienza di Gesù nel deserto per quaranta giorni, partecipe con noi delle tentazioni ma vincitore per noi contro il Tentatore.

La tradizione cristiana lungo i secoli ha sempre avuto molta cura del cammino quaresimale, con la ricchezza della liturgia, festiva e feriale, con una più abbondante predicazione della Parola di Dio, con il percorso della Via Crucis e con l’adorazione prolungata nelle SS. Quarantore, con le numerose tradizioni della pietà popolare, con le varie forme di digiuno – da cibi, spettacoli, parole e ogni genere di cose inutili o dannose – finalizzato ad una maggiore condivisione delle nostre cose e specialmente della nostra vita con i più poveri, vicini e lontani.

Quest’anno desidero invitarvi a vivere la Quaresima e la Pasqua come tempo privilegiato per contemplare l’Amore: l’Amore del Padre per noi, che si è manifestato in Gesù, nella sua persona, nella sua vita e specialmente nei giorni della sua Passione, nella Croce e nella Resurrezione. La Croce è l’icona più vera dell’Amore di Dio per noi: lo ha compreso per primo il Centurione romano che ha visto morire Gesù (cfr Mt 27, 54 e Mc 15, 39); lo hanno compreso dopo la Resurrezione i suoi discepoli, Paolo in modo tutto particolare, che un giorno giunse a gridare: “Per me non ci sia altro vanto che nella Croce del nostro Signore Gesù Cristo” (Gal 6, 14). Così è per noi: la Croce che porta appeso il corpo del Crocifisso e la Croce gloriosa di Pasqua che annuncia la vittoria dell’Amore sull’odio e sulla morte.

La Croce non cessa di essere una provocazione, “scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani” (1Cor 1, 23) e rappresenta il punto culminante di un cammino di spogliazione che Gesù ha percorso: da ricco che era si è fatto povero, si è spogliato di tutto per condividere ogni nostra povertà, comprese le conseguenze più drammatiche della cattiveria umana, fino a subire una croce ingiusta, messa sulle sue spalle dall’umanità peccatrice e da Lui trasformata nel più grande gesto di amore per noi.

Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno ci invita a contemplare Gesù che ha scelto la via della povertà umana totale per portarci l’unica vera ricchezza che è “la sua sconfinata fiducia in Dio Padre… il suo essere il Figlio… In ogni epoca e in ogni luogo Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti e nella Parola della sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo”.

Papa Francesco ci invita a seguire Gesù sulla medesima strada, per guardare con il suo medesimo amore e con i suoi occhi alle miserie dei fratelli, per toccarle, per farcene carico e operare concretamente per alleviarle. È questa la strada per incontrare l’Amore.

In primo luogo andiamo incontro alla miseria materiale: mancanza di cibo, di acqua, di lavoro, di dignità, di istruzione adeguata, di giuste relazioni. Troviamo questa miseria vicino a noi e lontano da noi, in tanti paesi del mondo. Impariamo a condividere di più, a scoprire qualcosa di superfluo nella nostra casa e nella nostra vita, ma anche a privarci di qualcosa che ci sembrava necessario, che ci costa donare. Impareremo a gioire per il sorriso di chi riceve sollievo dal nostro sacrificio e a gioire perché il nostro cuore fa un passo avanti nella via dell’Amore. Ricordo in particolare la Giornata della Caritas Diocesana, la terza domenica di Quaresima, il 23 marzo prossimo.

Andiamo anche incontro anche alla miseria morale, di chi è schiavo del vizio e del peccato, alcool, droga, gioco, pornografia, come ricorda il Messaggio del Papa. Penso in modo particolare a quanti non conoscono l’Amore, o non vi credono più, spesso perché confondono l’amore con il piacere, a quanti sono delusi e scettici circa la possibilità di vivere esperienze gioiose e durevoli di amore, a quanti non credono possibile vivere un amore pieno e fedele per tutta la vita. Gesù ci ha indicato la via per costruire una vita ricca di amore: donarci totalmente a Lui e ai fratelli, seguire Lui anche sulla via della Croce. Per vivere concretamente questo dono diventa importante mantenere il nostro cuore ed il nostro corpo, compresa la sessualità, dentro al progetto di Dio; lasciarci guidare da Lui, che è Amore, a conoscere la via e i passaggi dell’amore vero; riprendere confidenza con la parola castità, che indica l’educazione ad un amore sempre più purificato da ogni traccia di egoismo, di possesso, di violenza, di mancanza di correttezza e di rispetto. Crescere nella via della castità per crescere nella via dell’Amore.

In terzo luogo il Papa ci invita ad andare incontro alla miseria spirituale, di chi è lontano da Dio, di chi rifiuta il suo amore, di chi pensa di non aver bisogno di Dio. Per sollevare questo tipo di miseria la via è anzitutto quella della nostra conversione personale, della ricerca di Dio e di una sempre maggiore vicinanza a Lui. In questa prospettiva la Quaresima diventa tempo privilegiato per un cammino che ci prepari a ricevere il Sacramento della Riconciliazione e del Perdono. Prepariamo con cura la nostra confessione pasquale, lasciandoci illuminare dalla parola del Vangelo, compiendo gesti di penitenza e di purificazione in preparazione al Sacramento. Chiediamo al Signore il dono del pentimento, incamminandoci verso il Sacramento con la disposizione e i sentimenti del figliol prodigo lontano da casa, poiché tutti possiamo riconoscerci in lui ed abbiamo fame di pane buono, di amore e di vita, abbiamo bisogno dell’abbraccio del Padre. Preparata così, la confessione pasquale sarà veramente come un secondo Battesimo, per usare una bella espressione dei Padri della Chiesa. Allora, la Veglia Pasquale sarà la nostra Veglia Battesimale annuale, rivivremo la grazia e la gioia dell’Iniziazione Cristiana nella quale, prima di ogni nostro impegno, c’è stata e c’è oggi la grandezza dell’amore di Dio, che ci ha raggiunti per primo e non si stanca di rialzarci.

Seguiamo con attenzione la liturgia della Quaresima, anzitutto quella domenicale. Dopo il deserto delle tentazioni e dopo il monte della trasfigurazione, abbiamo le tre domeniche dedicate alla Samaritana, al Cieco nato e a Lazzaro: l’acqua, la luce, la vita. Teniamo queste pagine aperte davanti a noi, come delle icone, e lasciamo che facciano luce sulla nostra vita. Per chi riesce a trovare un po’ di tempo in più, magari digiunando da Tv, da discorsi inutili e da quanto ci fa perdere tempo, propongo l’itinerario feriale della liturgia quaresimale, un vero e proprio corso sui fondamenti della vita cristiana, che può essere seguito anche da casa, nella preghiera personale, quando non è possibile andare in chiesa.

Lasciamoci accompagnare nel cammino verso la Pasqua dalla Vergine dell’Annunciazione e da san Giuseppe, le due solennità liturgiche che incontriamo nel tempo di Quaresima. Sono i due grandi Sì di Maria e di Giuseppe, i primi che hanno risposto con tutto il loro cuore al Sì del Signore venuto a portarci la pienezza dell’Amore che è Dio.

Cagliari, 5 marzo 2014    

+ Arrigo Miglio

Arcivescovo

 

 

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